Carmen

Opera di
Georges Bizet

Coreografie di
Josè Perez
Musiche di
Orchestra Filarmonica di Benevento

Un immenso punto di incontro con la danza, la musica e le arti sceniche. La storia di una donna, futura e inattesa.

Nella sua natura più ardente e forse effimera l’arte sa diventare strumento di un’incredibile passione, capace di scardinare rigori formali ed emozionali restituendo allo spettatore una voce limpida di libertà. La Carmen di Georges Bizet entra nelle produzioni del Balletto di Benevento forte di un’affinità elettiva con i più intimi valori della Compagnia di danza, espressi qui nel racconto che parla una lingua moderna e tutta femminile, fatta di sguardi e infiniti gesti.

Ripensare la Carmen di Bizet: un mito mediterraneo

Interpretata da Odette Marucci, Carmen rivive oggi fra i nuovi palcoscenici del presente, sensuale come ogni cosa futura e inaspettata. Sul suo corpo di donna che riconosce il senso di essere vera il Mediterraneo disegna un abito rosso, un destino da infrangere con parole di libertà. Josè Perez e Stanislao Capissi, rispettivamente nei ruoli di Don Josè ed Escamillo, accompagnano la protagonista attraverso un percorso di amore e morte, un viaggio in terra spagnola che si trasforma presto in tragedia.

Il ritmo della scena viene scandito dalle musiche dell’Orchestra Filarmonica di Benevento che animano la splendida cornice del Teatro Romano, dove la Carmen viene messa in scena per la prima volta il 14 settembre 2015 davanti a oltre 2.000 spettatori.

La passione che muove corpi e intenzioni fuori e dentro un palcoscenico è nella Carmen anche motivo di rivalsa, di affermazione della propria identità prima di ogni altra verità. Il desiderio di contatto diventa così ragione di conflitto, che porta gli amanti inevitabilmente a perdersi e i sentimenti a farsi silenziosi e incomunicabili.

Spinta dalla volontà di ricercare dentro di sé il senso ultimo del proprio esistere, Carmen è soprattutto il simbolo di una volontà che non conosce ostacoli, che arriva fino a sacrificarsi per affermare con forza la singolarità della sua voce di donna nuova. La sua storia seduce anche noi, solo apparentemente a riparo dai suoi occhi così inattesi.

Scenografie di
Pasquale e Pietro Meglio

 

Costumi di
Antonella Fusco

Fotografie di Giovanni Minervini.

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